30 luglio 2011

La solidarietà di oggi, quella a "fatti nostri"


Parlare di solidarietà  oggi è come parlare vagamente di qualcosa senza apprenderne appieno il senso, ognuno però si sente "solidale" a questo mondo..a modo suo ovvio.

Vorrei parlarvi di solidarietà, quella che ultimamente si è smarrita,  quella che un tempo ci teneva tutti uniti in ogni situazione.

Non ho avuto la fortuna di vivere in quei tempi che ci raccontano i nostri nonni, dove si stava tutti insieme, dove c'erano guai e si stava sempre tutti insieme, ci si aiutava l'uno con l'altro soprattutto con i vicini di casa.
Un favore, un tozzo di pane, un po di zucchero e i vicini erano sempre con le porte aperte perchè sapevano che qualora si fossero trovati loro in difficoltà le altre porte si sarebbero state aperte proprio come le loro.
Anche la sera era tutto diverso, tutti nei rioni, nei quartieri a chiacchierare, ridere, scherzare e via dicendo, tutte cose che oggi si sono smarrite.



Ora a parte che la solidarietà e la comprensiove verso chi sta passando un cattivo periodo si è smarrita anche la semplice comunicazione, interi condomini dove la gente a malapena si dice buongiorno e buonasera, quartieri desolati e ognuno per i fatti propri, figuriamoci se si vuole fare, come in passato, una umile richiesta d'aiuto, anche apparente a qualche vicino di casa..Oggi andare a chiedere qualcosa ad un vicino è quantomeno impensabile, scatta l'orgoglio dentro le persone che non vogliono passare per morti di fame o per chissà cosa e qualora trovano il coraggio di farlo (coraggio è un parolone ma mi sembra la parola adatta visti certi comportamenti) anche l'atteggiamento di chi ci offre quel poco che gli chiediamo cambia..solidarietà si, ma a fatti loro..la gente ora inizia  a segnarsi i favori e le piccolezze date in prestito a qualcuno e in alcuni casi, parlando con qualcuno, inconsciamente finiscono per raccontare quanto accaduto fomentando ancora di piu le voci che girano, iniziando seriamente a far credere a colui che chiede qualcosa di essere quasi "un morto di fame".
Perchè oggi tutti vogliamo andare a testa alta e nessuno vuole farsi vedere debole, si parte dall'abbigliamento fino alle macchine e chi piu ne ha piu ne metta, tutto per farsi vedere benestanti, poi, di nascosto sono i primi che per apparire rinunciano alle cose essenziali della vita.
Ricordo che tempo fa a roma con un amico mi trovai a parlare con delle persone della CARITAS, quuest'ultimi ci raccontarono lo scenario agghiacciante che c'è ultimamente, gente che si presenta con i macchinoni o tutti vestiti griffati andare di nascosto (per non farsi vedere) ad elemosinare qualcosa da mangiare.

Tutto questo per cosa???per una stupida forma di orgoglio che cresce dentro di noi di giorno in giorno, che ci spinge sempre ad imitare o superare chi ci sta di fianco perchè noi dobbiamo sempre essere i numeri uno, i migliori.
Essere normale oggi, ovvero non lasciarci influenzare è quasi essere come un "morto di fame".
E sparito quello spiritio di cooperazione, oggi si pensa solo alla competizione.
Finchè siamo tutti nella merda ok, il primo che si solleva dalla merda è abbagliato dal potere che ha rispetto ai suoi vecchi compagni, si sente piu forte perchè ha qualcosa in piu di quelli con cui praticava prima quindi non pensa a nessuno, ha qualcosa in piu?cerca di scavalcare anche i suoi nuovi amici di "classe" (odio dividerci in classi, siamo tutti uguali, ma per spiegare il senso devo per forza dirlo)..e la solidarietà??la solidarietà certe persone la richiedono solo quando ci ricascano nella merda ed è li che noi dimostriamo sempre di essere superiori, perchè a differenza loro noi quel poco che abbiamo lo condividiamo con tutti senza ricatti e senza niente.

Ci sono varie forme di solidarietà ma analizzandole, secondo me, tutte quante hanno principi sbagliati perchè siamo noi a fare la solidarietà a fatti nostri.

La solidarietà verso un amico o un parente reo di aver fatto chissa che cosa molte volte viene espressa in modo sbagliato perchè in un certo qualmodo l'amico tende sempre ad assecondarti, in questo caso il raziocinio va a farsi benedire..che solidarietà è?solidarietà è portare bene, ma bene non a chi ti sta vicino è portare bene a chi ha ragione e non a chi ti sta simpatico..per farla breve anche in discussioni stupide quando c'è un familiare o un parente di mezzo la razionalità va sempre a farsi fottere, non ci sono ragioni che possono indurre la gente a remare contro i propri cari..fa male certo, ma se ci immedesimassimo nella persona cui abbiamo dato torto ingiustamento ci renderemmo subito conto di quello che abbiamo fatto.

Poi c'è la solidarietà "umanitaria" (cosi la chiamo io), quella che ci viene proposta di giorno in giorno in tv dove circolano spot sulle varie onlus per aiutare la povera gente in africa, ci sono dei periodi prestabiliti per mandarli in onda e per scrivere sui giornali che in un certo paese c'è la fame e la carestia..peccato che invece la fame e la carestia c'è sempre stata in buona parte del mondo e non di sicuro quando ci viene detto dai mezzi d'informazione.
Fatta così la solidarietà a me non piace, dovremmo essere tutti consapevoli della fortuna che abbiamo rispetto ad altri fratelli di altre terre e dispiace vedere che la gente se ne renda conto solo quando gli viene passata la notizia.
Dispiace anche sentire, a volte, i racconti di chi va direttamente sul campo a portare aiuti umanitari (cosa che peraltro prima o poi farò), perchè molte volte con l'intento di fare del bene si porta sempre del male.
Mi vengono in mente i ragazzini che girarono il pluripremiato film The Millionaire, presi in giro per aver girato il film, liquidati con dei cellulari, la coca cola e le caramelle...
Le caramelle sono buone ma in alcuni ambienti purtroppo non c'è acqua e non c'è igiene, nonostante le mille problematiche si portano le caramelle a chi non puo nemmeno lavarsi i denti, fomentiamo la creazione di altri problemi.
Cosa se ne fanno nelle baraccopoli in India dei cellulari e della coca cola?perchè indurre anche loro a volere sempre di piu e sempre di piu come da noi?
Non ci bastano a noi tutte le tentazioni (dove ti giri giri trovi qualcosa che fa cadere l'occhio, dalla vetrina alle pubblicità) che abbiamo e che a volte ci portano alla fame, ora le portiamo anche a chi non puo permettersi nemmeno il pane sulla tavola o chi, per prendere un po d'acqua si fa i chilometri a piedi, per non parlare proprio di gente che non ha nemmeno un tetto di foglie sotto cui ripararsi.

Non che sia sbagliato, è un diritto di tutti usufruire delle belle cose che abbiamo oggi, dai dispositivi tecnologici a cibi e bevande con sapori buonissimi, ma, in alcuni contesti secondo me è sbagliato farlo perchè li non ci sono proprio le condizioni per far si che abbiano tutto come ce l'abbiamo noi, anche se ci fossero il cambiamento deve avvenire graduatamente..se no fanno la nostra fine..fortunati si, ma comunque disperati perchè ci manca sempre qualcosa, qualcosa che abbiamo visto e che desideriamo a tal punto da starci male per il fatto che non lo possediamo.


E questa la solidarietà oggi..pensare ai fatti propri e non fregarsene di nessuno, se poi qualcuno vuole fare una buona azione la fa a modo suo come appena descritto in alcuni esempi sopra..
Dove arriveremo?

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